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The world is wine
Elemento Indigeno è il nuovo viaggio di Compagnia dei Caraibi alla scoperta dei vini straordinari provenienti da tutto il mondo, organizzati in un suggestivo catalogo. Otto macroaree, 65 regioni enologiche, 27 paesi, 74 produttori ed oltre 330 referenze.
I paesi
Elemento indigeno: un catalogo di vini etici dal mondo. Inizia il viaggio.

Georgia e Armenia
La culla, il luogo originario, il lembo di terra in cui tutto ha avuto inizio. Questo è ciò che dicono le fonti archeologiche sulla Georgia, dove le testimonianze della viticoltura e della produzione di vino risalgono fino al 7000 a.C. Non a caso qui il vino è un simbolo intriso di profondi significati spirituali. Oggi il vino georgiano di qualità, realizzato nelle tradizionali anfore di terracotta interrate (qvevri), è protagonista di una prepotente riscoperta.
A condividere il titolo di patria d’origine del vino c’è l’Armenia: tutta la catena montuosa del Caucaso tra il mar Caspio e il mar Nero, a nord-est della Turchia, può essere considerata la zona d’elezione delle più antiche civiltà vitivinicole del mondo.
Turchia, Libano e Marocco
La Turchia gode di un’incredibile varietà ampelografica, con oltre 600 vitigni coltivati. Tuttavia solo una parte della superficie vitata è dedicata alla produzione di vino, settore che ha conosciuto un importante sviluppo qualitativo.
Il Libano contemporaneo presenta un’evidente impronta francese, ben visibile nella scelta dei vitigni coltivati e nella “scuola” di riferimento, e può contare su un comparto vitivinicolo di grandissima vitalità e prestigio.
A partire dagli anni Novanta l’ultimo passo in avanti, ancora di segno francese: il Marocco di oggi è un riuscito mix tra questa eredità e il clima mediterraneo e atlantico.


Sud Africa
Le origini del vino sudafricano sono legate a un nome, quello del medico Jan van Riebeeck, che a metà Seicento fu incaricato dalla Compagnia delle Indie Orientali olandese di piantare alcune vigne intorno a quella che sarebbe
poi diventata Città del Capo: il vino serviva ai marinai per proteggersi dallo scorbuto.
Da questi inizi pittoreschi ha preso piede un settore oggi solido, che beneficia di un clima ottimale e si sviluppa perlopiù nella parte occidentale e meridionale del paese.
Argentina, Cile e Perù
L’Argentina ha una storia legata a doppio filo a quella dell’influenza europea. L’Argentina ha una storia legata a doppio filo a quella dell’influenza europea.
Arrivata sulle navi europee nel Cinquecento, la vitis vinifera ha conquistato il Cile sviluppandosi su un territorio caratterizzato da montagne e correnti pacifiche. Poi dopo il 1990 c’è stata la sua vera e propria esplosione, sulla scia dell’identità andina: sono i cileni che hanno fatto capire al mondo che non esiste solo l’Europa, quando si parla di vino.
Le più antiche tracce del vino in Sud America ci portano in Perù. A lungo il comparto viticolo si è focalizzato in prevalenza sulla produzione di pisco, l’acquavite nazionale un preludio che oggi ha portato il vino peruviano a camminare saldo sulle proprie gambe.


Nuova Zelanda e Australia
La storia del vino neozelandese passa attraverso l’Inghilterra e il contributo di James Busby, che nell’Ottocento importò la coltivazione della vite in questo angolo di Pacifico. Nella seconda metà del Novecento ha conosciuto una crescita poderosa, trainata dal successo qualitativo e di critica internazionale di alcuni territori molto vocati.
Dal Sudafrica alla colonia penale del Nuovo Galles del Sud: è questo il viaggio che ha fatto la vite quando è sbarcata per la prima volta in Australia nel 1788. Si dovettero però attendere gli anni Venti dell’Ottocento perché la viticoltura e la produzione di vino trovassero una loro prima stabilità. Da allora la crescita
è stata pressoché costante, e oggi il paese è uno dei più grandi produttori ed esportatori al mondo.
Giappone
A lungo segnato dalla cultura del sake, il Giappone ha una tradizione vitivinicola che risale almeno alla seconda metà dell’Ottocento, periodo in cui si segnalano i primi e isolati successi nel settore. La vera svolta è arrivata però durante gli anni Settanta e Ottanta del Novecento, quando le cantine hanno iniziato a lavorare con decisione sulla qualità e sui vitigni locali come il koshu, disegnando una geografia produttiva oggi concentrata nelle prefetture di Yamanashi,
Nagano e Hokkaidō.


Stati Uniti
Quarto paese produttore al mondo dopo Italia, Francia e Spagna, gli Stati Uniti hanno un legame profondo con il vino. Dopo i primi esperimenti cinquecenteschi di vinificazione delle specie native, nel Seicento fu importata nel continente l’europea vitis vinifera, con tentativi prima in Virginia e poi in New Mexico. Oggi la vitivinicoltura è diffusa in tutto il paese, dallo stato di New York all’Oregon e allo stato di Washington, anche se circa il 90% della produzione si concentra in California.
Europa
Eccoci tornati sui cammini d’Europa. Strade antiche, di imperi e di popoli, fulcro generatore e d’incontro tra oriente e occidente. Terra dove la cultura del vino gode, nel tempo, della sua espressione più alta e più varia. Caleidoscopio di vitigni, lingue, tradizioni famigliari e insurrezioni emozionali. Vini vibranti di brezza marina e vini abbracciati alla roccia dei monti, tornare è doveroso perché a tornare sul cammino già fatto se ne intrecciano di nuovi e il viaggio può continuare.

Vini etici da tutto il mondo: un viaggio alla scoperta di nuovi sapori e nuove terre.
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